Colore, caratura, limpidezza e taglio: le quattro C delle pietre preziose restano lo standard di maggiore affidabilità, anche quando si parla di parametri per la valutazione dello smeraldo.
Non va tuttavia dimenticato che quello delle quattro C è un metodo cucito su misura per il diamante e che necessita sempre di qualche aggiustamento se la gemma da valutare cambia.
Il concetto di limpidezza, per esempio, assume un rango assai relativo se abbiamo a che fare con uno smeraldo, pietra che spesso trae dalle inclusioni il meglio della sua personalità assumendo le sembianze di quello che i francesi chiamano jardin, il minuscolo giardino di cristallo nobilitato ed esaltato da un taglio ad hoc.
Un gemmologo esperto, come quello dei laboratori IGR Diamanti Roma, darà una grande importanza alla ricerca di indizi circa un eventuale trattamento subito dalla pietra e, in caso positivo, sulla sua entità e natura: dall’oliatura alle più invasive infiltrazioni di resina, vero e proprio filler finalizzato al riempimento delle fratture, la presenza di interventi umani farà la differenza al momento della stima.
Le quattro C: il ‘gold standard’ delle gemme
In assenza di un indice dedicato esplicitamente allo smeraldo (e di uno standard de facto come il listino Rapaport per i diamanti) i principali parametri di valutazione dello smeraldo restano le cosiddette quattro C (Color, Clarity, Carat, Cut) opportunamente modulate per meglio conformarsi a questa straordinaria pietra.
- Color: il colore – Il colore dello smeraldo, di importanza del tutto centrale nella sua valutazione, è il verde.
Non vi sono eccezioni a questa regola: l’intensità può certamente variare, e la sua variazione è significativa in termini di valore, ma la regola generale, e non scontata, è che se non è verde non è uno smeraldo.
Questo è infatti il colore che il cromo, presente in quantità non superiore allo 0,19 per cento, conferisce alla base di berillo che è comune a svariate altre pietre (tra cui la bella acquamarina).
I gradi di saturazione e profondità del verde faranno la differenza. - Clarity: la limpidezza – Uno smeraldo troppo limpido, privo cioè di inclusioni e fessure, desta sospetto nel gemmologo esperto.
Non a caso il parametro della limpidezza per questa pietra viene misurato per lo più a occhio nudo, laddove per il diamante si impiegano tecnologie d’avanguardia.
Se abbiamo a che fare uno smeraldo autentico e non trattato, che risulti limpido persino a occhio nudo siamo certamente in presenza di una pietra di grande valore. - Carat: il peso in carati – Il parametro forse più ‘oggettivo’. A parità di caratteristiche, uno smeraldo più grande avrà maggior valore.
Naturalmente per quanto grande sia uno smeraldo trattato con infiltrazioni di resine epossidiche si ‘plastifica’ perdendo drammaticamente valore.
In tali casi non è raro che la valutazione di una pietra piccola ma naturale superi quella della grande ma adulterata. - Cut: il taglio – Parte fondamentale della personalità di questa stupenda gemma, un taglio effettuato da mani sapienti saprà valorizzare anche le inevitabili inclusioni, ottenendo quel prezioso e piccolo giardino di cristallo che solo lo smeraldo sa essere.
Rettangolare e caratterizzato dagli inconfondibili gradini, uno dei tagli più classici e iconici delle gemme preziose prende il nome proprio da questa pietra: è, appunto, il ‘taglio smeraldo’, quello della mitica spilla di Elizabeth Taylor.
Chi valuta gli smeraldi a Roma?
Non è quindi facile, come sempre quando si tratta di preziosi, esprimere una stima affidabile su uno smeraldo se non si è dei veri esperti.
Il consiglio più sensato, che si può dare al fortunato possessore di uno di questi piccoli tesori, è quello di rivolgersi a un laboratorio gemmologico, la cui professionalità e indipendenza siano suffragate da un impeccabile giudizio di clienti e partner d’affari.
Nei territori romano e laziale, per esempio, non ci si può sbagliare se si ricorre a una perizia dell’Istituto Gemmologico Roma sull’Appio Latino.
Il servizio di analisi, che si avvale non soltanto delle tecnologie più all’avanguardia, ma anche dell’insostituibile sapere e ‘occhio’ di gemmologi di altissimo profilo, e certificazione dei preziosi erogato da IGR Diamanti Roma è l’indispensabile complemento di un gioiello di famiglia, la sua carta d’identità: un investimento che conferisce pregio, credibilità e ulteriore valore a una pietra il cui fascino è destinato a durare attraverso le generazioni.