L’ argento è un metallo nobile e, allo stato puro, si presenta sotto forma di fili o piccole lastre.
Spesso è combinato con altri metalli non nobili come ferro, rame e zinco o si trova in leghe formate da argento e oro (elettro) o da argento e mercurio (amalgama).
Per essere isolato, quindi, il silver necessita di particolari metodi elettrolitici e di processi per coppellazione, capaci anche di rimuovere le asperità.
Essendo un buon conduttore di calore e di elettricità, viene utilizzato, in grande quantità, in diversi campi come quello elettrotecnico, industriale e medico.
Con l’argento si realizzano connettori elettrici, leghe speciali per saldature, filtri per depuratori, leghe dentali, strumenti chirurgici, componenti elettronici, e così via.
Ma quali soni i paesi maggiori produttori di silver?
L’America copre i 4/5 della produzione mondiale grazie ai giacimenti presenti in Messico, Stati Uniti, Canada, Bolivia e Cile.
Esistono tuttavia, filoni argentiferi imponenti anche in Australia e Russia.
In Europa, il primato spetta alla Sassonia, regione particolarmente ricca d’argento, con le sue miniere di Erzgebirge, Freiberg e Joachimsthal, affiancata dalla Norvegia con i famosi giacimenti di Kongsberg e Saxony.
Una peculiarità dell’argento è quella di non ossidarsi facilmente.
Nel corso dei secoli, questa sua caratteristica, ha consentito la creazione e la conservazione di bellissimi monili e suppellettili.
Ancora oggi in tutte le case sono presenti manufatti e oggetti preziosi che sfidano il tempo e che continuano ad essere richiestissimi.
Infatti, è consuetudine scegliere di donarne uno, in occasione di ricorrenze particolari o di eventi che rappresentano tappe importanti della vita.
Per un matrimonio, ad esempio, si regalano spesso cornici d’argento o icone sacre.
Per festeggiare i 25 anni di matrimonio, i figli sono soliti donare ai genitori le fedi in argento, per non parlare degli estimatori che “collezionano” vasi, samovar, caraffe, candelabri, o delle giovani coppie di sposi che scelgono di confezionare bomboniere d’argento, certi di compiacere anche il gusto degli invitati più esigenti.
Un discorso a parte meritano i gioielli etnici d’argento che frequentemente vengono acquistati durante i viaggi, come souvenir.
Spesso si tratta di monili molto colorati, ricchi di simbologie che testimoniano le antiche civiltà dei luoghi visitati ma, generalmente, sono oggetti di bassa caratura e quindi di scarso valore.
Nel dubbio, basterà chiedere una stima gratuita presso un compro oro esperto e di fiducia.
Ma, in tutti gli altri casi, come fare a stabilire l’esatto valore dell’argento?
Innanzitutto la prima cosa da fare è leggere il titolo, espresso in millesimi, tenendo presente che in Italia per legge, i titoli ammessi sono 800/1000 e 925/1000.
La caratura è importante perché indica, in maniera incontrovertibile, qual’è la quantità di silver realmente contenuta nella lega.
Ad esempio, se nella punzonatura di un piatto è impresso “AG 800” vuol dire che per l’ 80% contiene argento e per il restante 20% altri metalli.
Ovviamente più è alto il titolo di un oggetto, più esso contiene “silver puro” e quindi più aumenta il suo valore.
A questo punto, basterà collegarsi su un sito specializzato e verificare la quotazione on line che viene stabilita due volte al giorno, dal mercato di riferimento di Londra.
Anche la lavorazione fa la differenza: gli argentieri di un tempo utilizzavano tecniche artigianali più raffinate come la martellatura, la cesellatura, la filigrana e l’incisione, mentre oggi, specialmente per le produzioni su vasta scala, si ricorre a sistemi più commerciali, come lo stampaggio a macchina.
Ma come fare per conservare al meglio l’argento?
Innanzitutto sarebbe buona abitudine lavare l’argenteria con acqua calda e detergente neutro (o con un paio di cucchiaini di bicarbonato) subito dopo l’uso e asciugarla immediatamente con un panno morbido che non lascia aloni.
Per la pulizia ordinaria, basterà spolverare quotidianamente, magari con l’aiuto di un pennellino adatto per gli oggetti traforati o lavorati a sbalzo.
La posateria, invece, deve essere conservata nelle apposite custodie o, in mancanza di queste, basterà avvolgerli in fogli di carta velina nera trattati con nitrato d’argento, che si possono acquistare in oreficeria.
Se gli oggetti sono già ossidati, si può provare a ripristinarli con feltri imbevuti o con paste morbide reperibili anche nei supermercati ma, nei casi più gravi, è meglio recarsi in un laboratorio orafo o in un negozio compro oro e farli lucidare in maniera professionale.
Anche i monili dovrebbero essere ben conservati ma sopratutto bisognerebbe evitare il contatto con sudore, deodoranti spray, creme cosmetiche e profumi.